Ho chiamato questa pagina “Appunti di Viaggio” perché spesso rifletto su cosa scrivere nel blog durante i viaggi in treno tra Torino e Frugarolo. Tuttavia ho chiamato così questa pagina anche intendendo il viaggio in senso lato, non necessariamente come spostamento, ma soprattutto come percorso, come vita.

Questa volta però voglio parlare davvero di viaggi. Forse perché l’estate sta volgendo al termine e si chiude la stagione delle vacanze, in questo momento trovo che i viaggi abbiano un fascino particolare.

Voi siete avventurosi?

Io no. Anche se sto parlando di viaggi, non sono il tipo che andrebbe in vacanza in India o in Africa. Non fraintendetemi, è sempre interessante conoscere nuove culture, ma io sono disposta ad andare solo dove c’è l’acqua potabile e posso lavarmi i denti con l’acqua del rubinetto senza rischiare di prendere qualche malattia esotica. In questo ho preso da mio padre, che dice sempre che per vedere posti esotici c’è National Geographic Channel.

Inoltre non smanio per la vacanza. Quando ho bisogno di riposarmi, di staccare la spina, sto benissimo a casa mia, senza fare niente, seduta in un punto fresco della casa a leggere o a scrivere o a dormire. Partire, viaggiare è stancante.

Detesto fare le valigie, detesto disfare le valige, non mi piace la confusione, odio fare le code per entrare nei musei e ho un rifiuto atavico verso i viaggi organizzati. Non parlatemi poi di andare al mare. Se volete farmi un dispetto, portatemi in spiaggia: vi odierò per sempre.

Perché parli di viaggi se odi i viaggi? È una domanda legittima.

Vedete, a me piace visitare posti nuovi, ma vorrei poterlo fare senza il disagio della partenza, delle valigie, del trasferimento, perché quando finalmente vinco la pigrizia e mi decido a partire poi… sono contenta!

Sono contorta vero?  Lo so, lo so.

Quest’estate io e Andrea, il mio ragazzo, siamo andati in vacanza una settimana. Per me è stata la prima vacanza estiva in otto anni (non scherzo) ma per una volta sentivo davvero il bisogno di cambiare aria. Per mancanza di soldi e di tempo, abbiamo deciso per una meta non troppo distante, che si potesse raggiungere in auto.

Trieste, Lubiana e Zagabria. Due notti in ciascuna città. Abbiamo risparmiato sugli extra e ci siamo concessi delle interessanti cenette (si, mi piace mangiare!).

Trieste è una città bella come non ti aspetti. In Italia i turisti vanno a Roma, a Firenze, al mare, ma ci sono anche città come queste, poco conosciute ma che meritano veramente una visita. Per gran parte della mia vita le “città di mare” sono state per me quelle della Liguria, Genova in testa. Trieste, pur essendo sul mare, è completamente diversa, si respira una atmosfera particolare e di sera Piazza Unità d’Italia è stupenda (vi assicuro che la foto non rende l’emozione di vederla dal vivo).
I called this page "Travel book" because I often think about what to write during my daily train journey between Turin and Frugarolo. However broadly speaking, "travel" can be considered not only as movement but also as walk of life.

However, this time, I really want to talk about travelling. Maybe it's due to the end of summer, but I feel attracted by journeys and tours. 

Are you adventurous?

I'm not. Even though I'm writing about travelling, I'm not the one who would like to go to India or Africa. Don't misunderstand me, it's always interesting to experience new cultures, but I'm not willing to go where there's no drinking water and you risk to catch a disease only by brushing your teeth.  Unluckily I took after my dad, who says that you can watch National Geographic Channel to see exotic places. 

Furthermore I don't crave to go on holiday journeys. Whenever I need to rest, my home is perfect. I love to just stay home, sitting in a cool place reading, writing or sleeping. Travelling is tiring.

I hate packing, I hate unpacking, I don't like chaos, I hate standing in a queue to enter museums and I can't stand package tours. Don't talk about going to the seaside! If you want to play tricks on me, bring me to the beach: I'll hate you forever.

Why am I talking about travelling if  I hate travelling? It's a legitimate question.

You know, I like visiting new places, but I would like to do that without all this inconvenience. When I overcome my laziness and I decide to leave... I'm happy!

I'm contorted, am I not? I know, I know.

This summer, my boyfriend Andrea and I have gone on holiday, just for a week. This has been the first holiday in eight years (I'm not joking) but this time I really needed to have a change of scene. Due to lacking of time and money, we decided to go somewhere easily reachable by car.

Trieste, Ljubljana and Zagreb. We spent two nights in each city. We didn't spend much on extras and we allowed ourselves interesting dinners (yes, I like food!).

Trieste is unexpectedly wonderful. Tourists coming to Italy often visit Rome, Florence, they go to the seaside, but Italy is full of this kind of amazing cities that are really worth a visit. For the most part of my life, I have thought coastal places were all similar to Liguria. However Trieste is really different from Genoa, you can breath a particular atmosphere and it's beautiful in the evening. Unità d'Italia square is... wow! And I assure you the picture doesn't really convey the amazing sight. 

Conoscete tutti James Joyce? Visse per un certo periodo a Trieste e in alcuni punti della città vi sono delle statue a lui dedicate. Mica tutti possono vantare una fotografia insieme a James Joyce!

Have you ever heard about a guy called James Joyce? He lived in Trieste for a while and there are some of Joyce statues around the city. Not everyone can tell to have a picture with James Joyce!
L’unica cosa di Trieste che mi ha lasciata perplessa è stata la mancanza di gente in giro la sera. La domenica in cui siamo arrivati, io e Andrea siamo usciti per andare a cena e ci guardavamo attorno chiedendoci… dove sono tutti?

There's just one thing that puzzeled me: the lacking of people around in the evening. Sunday evening, Andrea and I went out for dinner and we were surprised by the empty streets... where was everyone?
Dopo Trieste, ci siamo trasferiti a Lubiana, capitale della Slovenia. Onestamente non sapevo cosa aspettarmi, ma ne avevo sentito parlare così bene che ero pronta a lasciarmi affascinare.

Detto fatto! Questa città, piccola e molto vivibile, non assomiglia alle capitali a cui siamo abituati. Il centro storico sembra una scenografia per quanto è perfetto e curato, con queste palazzine una accanto all’altra con le facciate colorate e le tendine alle finestre.

Lubiana mi ha conquistata fin dalla prima sera anche per la vita. È piena di locali, aperti dall’ora di colazione fino a tarda sera e sono tutti sempre invariabilmente pieni di gente! Inoltre vi sono numerosi artisti di strada che si esibiscono per i passanti.

After two days in Trieste, we moved to Ljubljiana, Slovenia's capital. I didn't know what to expect from this city, but I was ready to let the city bewitch me.  

Easier said than done! This city, small and livable, doesn't look like other European capitals. The old town center is so perfect and neat that it seems a scenography. It's full of side by side houses, with painted fronts and white window curtains.

Ljubljiana won my heart since the first evening. It's so lively, with plenty of restaurants, pubs and cafè open from breakfast time to late in the evening. And they're always full of people! Moreover lots of artists perform on the streets.
Dopo essermi innamorata follemente di Lubiana, non mi aspettavo di potermi innamorare di Zagabria e in effetti l’impatto è stato differente. Questo perché Zagabria, capitale della Croazia, è ben diversa da Lubiana. Ha molto di più della grande città: piazza principale piena di insegne luminose e di binari di tram, grandi vie spaziose con le più famose catene di negozi (Zara, H&M, Footlocker, ecc.), ampi giardini con viali alberati e aiuole curatissime.

Poi però, se ti addentri appena un po’ nel centro, scopri la parte vecchia della città e ti sembra di entrare nel mondo di Hansel e Gretel, con piccole casette di uno o due piani, con le facciate colorate e i fiori alle finestre.

After falling in love with Ljubljiana, I didn't expect to fall in love with Zagreb too and as a matter of fact the impression was different. That is due to the fact that Zagreb, Croatia's capital, is different from Ljubljiana and it's far more similar to other European capitals. The central square is full of neon signs, there are large streets with international shops (Zara, H&M, Footlocker, and so on) and here and there you can find public gardens with paths and neated flowerbeds.

When you leave the modern town, to go into the old centre, it seems you left one world to another completely different. The old town center seems  popped up from Hansel and Gretel tale: small colourful houses everywhere.
In questo viaggio, come non sapevo cosa aspettarmi sia da Lubiana che da Zagabria, non sapevo cosa aspettarmi dal cibo, campo in cui sono un po’ più avventurosa, ma nemmeno poi troppo. Invece, anche in questo caso, sono rimasta piacevolmente colpita. Il cibo era ottimo.
During this holiday I didn't know what to expect from Ljubljiana and Zagreb and I didn't know what to expect from cooking too. I'm a bit more adventurous about food than about journeys, but not too much. However I've been surprised. Food was delicious.
La cosa che mi piace sempre dei viaggi è il ritorno. Arrivare e raccontare ciò che si è visto, mostrare le foto, distribuire i souvenir e sentirmi di nuovo a casa.

There's one thing I always like about journeys: coming back. I like arriving and telling everyone what I saw,  showing pictures, giving out souvenirs and feeling home again.
 
La batteria del cellulare è a terra.
Ecco che cosa mi sono dimenticata : il caricabatterie! Mi pareva di aver scordato qualcosa stamattina. Ho ricordato le chiavi dell'armadietto del laboratorio, le monete per la colazione, la sciarpa anti-aria condizionata, l'abbonamento del treno, i biglietti dell'autobus e perfino il cervello... ma il caricabatterie è rimasto sul comodino a far compagnia ad un orologio rotto e ad un groviglio di collane.


Dopo una rapida valutazione, realizzo che quel frammento di carica non basterà per tutto il giorno e il panico mi assale. 
Sono irraggiungibile! Come faranno a chiamarmi se succede qualcosa? Perché sono certa che, proprio oggi che ho il cellulare scarico, succederà di tutto...
E se il treno dovesse avere ritardo? E se dovesse succedermi qualcosa? E se il Po dovesse straripare e il cielo crollare su Torino?


Con gli ultimi residui di batteria mando messaggi a tutti quelli che potrebbero aver bisogno di mettersi in contatto con me, lasciando a tutti il numero del laboratorio, solo per le emergenze.
Spengo il cellulare, per risparmiare l'ultimo brandello di carica, con la sensazione di essere improvvisamente ed inspiegabilmente esclusa dal mondo.


Poi rifletto... Un momento... sono su un treno regionale pieno di pendolari assonnati, non sono affatto sola. Sono un essere dotato di raziocinio (più o meno), potrò anche sopravvivere un giorno senza cellulare, no?


Con la forza di volontà di chi da anni combatte ogni genere di paranoia, accantono le preoccupazioni e mi accingo a trascorrere la mia giornata come al solito. Però non posso fare a meno di far correre la mano alla tasca, di tanto in tanto, prima di ricordare che il cellulare è spento e inutilizzabile.


Neanche a dirlo, la giornata fila liscia e senza intoppi. Niente emergenze, niente incidenti, niente catastrofi. Arrivo a casa senza problemi e nessuno pare aver fatto troppo caso al fatto che fossi irraggiungibile.


Tuttavia non mi sono più dimenticata il caricabatterie, nemmeno una volta.
  

My mobile's battery is dead.
That's it, what I forgot this morning: the charger! I thought that something was missing, but I couldn't recall what it was. I didn't forget the locker's key, some coins for my breakfast, the scarf against air conditioning, the train pass, the bus tickets and even my brain... but the charger is still on my bedside table, near a broken clock and some tangled necklaces. 


After a quick evaluation, I understand that the remaining charge won't last till the end of the day and I get panicked. 
I'm unreachable! How will they call me if something happens? Because I'm sure something is going to happen, just today that my phone is dead...
What if the train should get late? What if something should happen to me? What if the river Po should overflow and the sky fall down on Turin?


I use the last residues of charge to text everyone that could need to contact me and I leave the laboratory phone number...just in case...
I switch off the mobile, so that I can save the last fragment of charge, and suddenly I feel alone and  left out.


Then I think this over... OK... I'm on a local train full of drowsy commuters, I'm not alone. I'm a human being provided with common sense (more or less), I'm sure I will survive just one day without my mobile, won't I?


Thank to the strenght of will I always use to fight every kind of paranoia, I put aside my concerns and I face my day as usual.
Nevertheless I can't help but let my hand slip in my pocket from time to time, before I remember my mobile is  off.


Obviously nothing happens and my day goes straight ahead without mishap. No emergencies, no accidents, no catastrophes. I get home without hitches and it seems no one noticed that I've been unreachable all day.


However I wiill never forget my battery charger again, not even once.

    Author

    Appassionata lettrice, studentessa di chimica, amante della scrittura... il resto lo scoprirete!



    Passionate reader, chemisrty student, writing lover... find out the rest!

    2012 Reading Challenge

    2012 Reading Challenge
    Irene Aprile has read 26 books toward her goal of 80 books.
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    my read shelf:
    Irene Aprile's book recommendations, liked quotes, book clubs, book trivia, book lists (read shelf)
    Ferro SetteFerro Sette by Francesco Troccoli
    My rating: 5 of 5 stars

    Che dire, mi dispiace che questo bellissimo romanzo sia terminato!
    Di solito non amo la fantascienza pura, ma in questo caso l'atmosfera, per quanto lo scenario sia arido e ostile, mi ha catturata fin dalle prime pagine. L'autore ha la capacità di trasportare il lettore in un mondo molto più vasto di quello reale, in cui l'Universo sembra, allo stesso tempo meno sconfinato, ma pieno di possibilità.
    I personaggi sono ben caratterizzati e non corrono quasi mai il rischio di cadere nello stereotipo. Il protagonista in particolare sembra davvero reale perché vive tutti i conflitti e le contraddizioni interiori dei grandi eroi.
    L'azione è incalzante e le parti descrittive sono necessarie e sufficienti (spesso nei romanzi di fantascienza ho trovato noiose le lunghe descrizioni e spiegazioni, ma non è questo il caso).
    Forse mi aspettavo qualcosa di più dallo "scontro finale", per lo meno una partecipazione un po' più attiva del protagonista, ma non si può avere tutto.
    Complessivamente è un romanzo che consiglierei a tutti gli appassionati di fantascienza, ma anche a coloro che, pur non amando questo genere, si lasciano volentieri catturare da una narrazione brillante e un protagonista "tosto".



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    Only Mr. Darcy Will DoOnly Mr. Darcy Will Do by Kara Louise
    My rating: 5 of 5 stars

    Among Kara Louise's novels, this is my favourite (but I haven't read "Darcy's voyage yet!).
    The style of this writer has improved greatly since "Assumed engagement" and I enjoyed this reading so much that I didn't want it to end.
    Darcy and Elizabeth's personalities are respectfull of the original and the new characters introduced are well shaped. The idea to throw a rival in Elizabeth path is well-chosen and it gives our dear Elizabeth the chance to discover her true feelings.
    I love so much Pride and Prejudice that I can read everything about them and this time I was really glue to the pages till the end.

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    L'ora di Middle DawnL'ora di Middle Dawn by Simona Barugola
    My rating: 4 of 5 stars

    "L'ora di Middle Dawn" è un fantasy per ragazzi e, benché vi si riconoscano molti dei canoni classici del fantasy (l'eroe con un'infanzia difficile, gli amici-aiutanti sempre al suo fianco, i nemici numerosi e spietati, la lotta per il potere), ha degli aspetti anomali.
    La storia è ambientata in una cittadina come potrebbero trovarsene migliaia, non ci sono draghi, spade, creature magiche e incantesimi spettacolari. Certo c'è un po' di magia, ma il potere maggiormente utilizzato è quello interiore.

    Essendo un romanzo per ragazzi, il linguaggio è semplice e l'azione è privilegiata rispetto all'analisi della psicologia e delle emozioni dei personaggi. Proprio per questo è una storia adatta anche ai più giovani, che garantisce qualche ora di divertimento e fornisce un insegnamento importante: il più grande potere è quello di fare delle scelte consapevoli.

    I personaggi che l'autrice ha creato per questo romanzo sono molto interessanti e mi piacerebbe conoscerli meglio. Roddy soprattutto sembra avere grandi potenzialità. Il finale lascia ben sperare per un eventuale secondo episodio!

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    Settembre 2012
    Giugno 2012

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